Gli imballaggi in plastica sono gli involucri con i quali le merci sono confezionate, compresi quelli che uniscono tra loro più confezioni di prodotto: sono flessibili, igienici, trasparenti, impermeabili, infrangibili, durevoli e, soprattutto, leggeri.
Le materie plastiche sono sostanze che rammolliscono al calore e si induriscono in una forma definitiva adattandosi ad uno stampo. Alcune sono naturali, altre sono semi-sintetiche (cioè il risultato di un'azione chimica su una sostanza naturale), altre ancora sono sintetiche (derivate dal petrolio e dal carbone).
In discarica la plastica occupa, a parità di peso con gli altri rifiuti, uno spazio di gran lunga maggiore (circa il 25% del volume) e non si decompone.
Le plastiche più diffuse per la produzione di imballaggi sono:
- Polietilene (PE): si usa per la fabbricazione dei sacchetti di plastica, bottiglie per il latte, flaconi per lo shampoo e detersivi, film per imballaggio di alimenti, fusti, taniche, cassette, contenitori, tappi, ecc.;
- LDPE: il polietilene a bassa densità;
- HDPE: il polietilene ad alta densità;
- Polivinilcloruro (cloruro di polivinile) PVC: impiegato soprattutto per le bottiglie d'acqua minerale non gassata, bottiglie e flaconi per detersivi, shampoo e cosmetici, sacchetti, vaschette e contenitori alveolari per frutta, uova, cioccolatini.
È la plastica maggiormente sotto accusa poiché, se usata come combustibile, può dare luogo a composti organo clorurati anche pericolosi, come nei casi delle diossine e dei furani. Il suo composto base, il cloruro di vinile, è cancerogeno e da più parti si chiede che non ne venga consentito l'uso negli imballaggi per alimenti; - Polistirolo (PS): usato per la produzione di vaschette alimentari e, nella sua forma espansa, per imballaggi di prodotti fragili (come i televisori) o deperibili (gelato);
- Polietilentereftalato (PET): la plastica delle bottiglie per bevande gassate, delle buste sterilizzabili per precotti, ecc.
Si possono conferire:
- Bottiglie, barattoli, flaconi, dispensatori, contenitori per alimenti (creme, salse, yogurt-senza il coperchio di alluminio-) o per altri prodotti (detersivi, saponi, prodotti per l'igiene della casa, della persona, cosmetici, ecc.);
- Confezioni rigide o flessibili, vaschette sagomate per alimenti in genere (affettati, formaggi, pasta fresca, frutta, verdura, gelato, scatole trasparenti e vassoi interni per dolciumi, ecc.), anche in polistirolo;
- Buste, sacchi e sacchetti per alimenti in genere (pasta, riso, salatini, caramelle, patatine, surgelati, ecc.) e per la confezione di abiti;
- Borse e sacchetti per la spesa;
- Piatti e bicchieri, in plastica, puliti;
- Film, involucri e pellicole per alimenti e per imballaggio di beni; reti per frutta e verdura;
- Cassette per prodotti ortofrutticoli e alimentari in genere (ridotte in pezzi);
- Blister e contenitori rigidi sagomati (gusci per giocattoli, pile, articoli da cancelleria, articoli da ferramenta, ecc.);
- Scatole e buste per la confezione dei capi di abbigliamento (camicie, cravatte, calze, ecc.);
- Gusci, barre, chips in polistirolo espanso usati per imballaggio (di tv, computer, ecc.); reggette per legature pacchi; vasi per piante e fiori;
- Barattolame alimentare, lattine in alluminio;
- Prodotti poliaccoppiati: sono costituiti da materiali diversi quali plastica all'esterno ed alluminio all'interno(es. confezioni del caffè o di alcune patatine); i cartoni del latte o dei succhi di frutta (commercialmente tetrapak: all'esterno cartone, all'interno plastica e in mezzo alluminio)
Non si possono conferire:
- Oggetti che non sono imballaggi (giocattoli, elettrodomestici, articoli casalinghi, portamatite, cartellette, accessori auto, ecc.);
- Posate in plastica;
- Custodie per CD, musicassette, videocassette;
- Rifiuti ospedalieri (siringhe, contenitori per liquidi fisiologici, ecc.);
- Articoli per l'edilizia e sacconi per materiale edile (calce, cemento, ecc.);
- Barattoli e sacchetti di solventi, colle, vernici, colori e sostanze pericolose in genere;
- Appendiabiti, tubi per irrigazione;
- Borsette, zainetti, valigie
Per maggiori informazioni sul conferimento degli imballaggi in plastica consultare il sito http://www.corepla.it/
Istruzioni per il corretto conferimento
Gli imballaggi in plastica devono essere:
- Conferiti nei cassonetti con il coperchio azzurro;
- Compressi per occupare meno volume;
- Vuoti e privi di evidenti residui del contenuto (eventualmente vanno risciacquati);
- Sfusi e non contenuti in borse o sacchetti di plastica
E' proibito abbandonare gli imballaggi all'esterno del contenitore apposito.
Perché possiamo raccogliere solo gli imballaggi in plastica?
I cittadini possono conferire al servizio pubblico di raccolta non solo i contenitori per liquidi come le bottiglie delle bibite ed i flaconi dei detersivi, ma tutti gli imballaggi in plastica come i vasetti dello yogurt, il sacchetto dei biscotti, la borsetta della spesa, il polistirolo, il cellophane e tutto ciò che è fatto di plastica e che serve a contenere, proteggere e confezionare.
L'estensione del servizio riguarda però solo ed esclusivamente gli imballaggi in plastica e non gli oggetti in plastica: penne e pennarelli, giocattoli rotti, posate, bicchieri e piatti usa e getta, anche se di plastica, continueranno ad essere smaltiti con i rifiuti non riciclabili.
Questa distinzione tra "imballaggi" e "oggetti" in plastica nasce dall'impostazione del sistema italiano di gestione dei rifiuti, che prevede dei Consorzi appositi per la gestione dei rifiuti di imballaggio (COREPLA - COnsorzio REcupero PLAstica, raggruppato, insieme ad altri consorzi di filiera, nel CONAI - COnsorzio NAzionale Imballaggi).
Per capire meglio il sistema di gestione di questa tipologia di rifiuto, consultare lo schema sottostante:
| Principio enunciato dall'Unione Europea: | ---> | chi inquina paga |
| Traduzione del principio nella Legge italiana sugli imballaggi | i produttori e gli utilizzatori di imballaggi pagano per il loro corretto trattamento dopo l'uso | |
| Produzione imballaggio e utilizzo imballaggio per imballare prodotti | I produttori e gli utilizzatori di imballaggio pagano un contributo al CONAI per ogni kg di materiale prodotto o utilizzato | |
| I produttori e gli utilizzatori di imballaggi contribuiscono, tramite il CONAI ed il COREPLA, alle spese di raccolta sostenute dai Comuni | Il CONAI paga un contributo ai comuni per ogni kg di imballaggi raccolti |